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Internet e la democrazia

Internet è uno strumento davvero democratico? Si parla molto di democrazia partecipata e del ruolo di internet nella politica ma davvero il web può essere uno strumento dove tutti possono confrontarsi? È sicuramente uno strumento politico, ma questo accade nei paesi dove c’è l’ADSL dove la banda larga esiste. Non ci dimentichiamo che ci sono tantissimi paesi nel mondo dove non è contemplata neanche l’acqua figuriamoci il web. Allora come sarà lo scenario futuro a livello globale? Eccolo.

Secondo le statistiche solo il 30% della popolazione mondiale è connessa ad internet. In pratica per ogni persona connessa ve ne sono due non connesse. Alcune ricerche ritengono che questa situazione cambierà intorno al 2020 quando dappertutto nel mondo ci si potrà collegare ad internet. Infatti dalle stime fatte p stato rivelato che internet è uno strumento capace di rivoluzionare la vita di tutti e di conseguenza deve essere disponibile a tutti. Si pensi all’occupazione, quanti posti di lavoro sono nati da quando internet è nato? Milioni. E quante persone hanno trovato l’amore sul web? Altrettante. Internet è un luogo di scambio e come tale deve essere accessibile a tutti.

Queste previsioni però ad un calcolo più critico potrebbero essere meno rosee. Infatti tutt’ora sono tantissimi i paesi poveri nel mondo e sono altrettanti quelli dove pur essendoci la rete non sono liberi di navigare dovunque perchè vi è la censura. Si pensi alla Cina, dove si può comprare un’arma in rete, nessuno lo vieta, ma non si possono leggere alcuni dei maggiori quotidiani occidentali.

Ma per non fare esempi troppo lontani. Si pensi al nostro pese, l’Italia, dove la diffusione della banda larga è stata lenta e sofferta. E non è tutt’ora terminata, poiché vi sono zone dove la rete proprio non arriva ed il sogno di connettersi sul pizzo di una montagna degli Appenninni, o su un’isoletta sarda con un portatile ed un wi fi gratuito ancora non è possibile realizzarlo. Se spostiamo il pensiero ed andiamo ai paesi meno fortunati allora c’è da dire che davvero la previsione del 2020 è fin troppo ottimistica per questi tempi.

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